Incubo tricologico di mezza estate

Alzi la mano chi non si è mai trovata a maledire la calura estiva che, in maniera ineluttabile, cerca di contrastare in ogni modo la messa in piega.
Se infatti per tutto il periodo invernale mi sono potuta godere senza problemi la mia bellissima frangia, che adoravo e che mi stava benissimo – pur avendo il viso tondo – perché esaltava gli occhi e nascondeva la fronte (non esattamente alta), con l’avvento inesorabile della stagione estiva sono iniziati i problemi. E più la temperatura saliva, più i capelli si incollavano alla mia fronte, fino a giungere ad una scelta straziante: far crescere la frangia lateralmente, un po’ alla Alexa Chung (solo che lei è sempre adorabile)

(Attenzione: i risultati potrebbero variare in base al soggetto)

A questo si aggiunge un altro piccolo dramma quotidiano: l’hairstyle. A meno che voi non apparteniate al cast di Grey’s Anatomy o non siate dotate naturalmente di chioma perfetta, al momento del risveglio i capelli saranno più o meno come quelli di Bill Kaulitz prima che iniziasse a prendere spunto da Anna Tatangelo.
Un sistema pratico, veloce, economico e privo di sudore consiste nell’appuntare i capelli umidi con dei becchi d’oca in punti strategici in modo da creare delle onde; il plus sarebbe coprire le ciocche con carta velina per non segnarle. Forse è un po’ scomodo come sistema perché i capelli vanno lasciati in piega per un po’, ma questa tattica non include l’uso del phon. Altrimenti, ci resta sempre lo chignon.

                               Like a model!

E voi? Qual è il vostro hair drama personale?

5 thoughts on “Incubo tricologico di mezza estate

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