Don’t mess with bloggers: storia di una bagarre

Non capita tutti i giorni di essere spettatori privilegiati di un cat fight virtuale. Protagoniste: Valentina Ravizza, giornalista del Corriere.it che ho conosciuto ad un evento di Bear a Riccione qualche anno fa, la blogger Nunzia Cillo + Anna Venere di Modaperprincipianti (leggetevi il suo blog: è un ordine!) che pur non avendo preso parte attivamente al litigio ha in primo luogo condiviso un articolo scritto appunto da Valentina, scatenando l’inferno. E dire che la principale preoccupazione di Anna quando ha condiviso l’articolo era più o meno simile alla mia: cosa potrebbe accadere se una ragazzina, influenzabile, vedesse le varie Ferragni Biasi ecc così magre ingurgitare hamburger e donuts ogni giorno?

d08098c6cbfb80746b3737fb4c38e448Stai per addentare quel bigné o è solo per la foto?

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Il pesce dopo tre giorni puzza.

Update delle 14,07 di martedì 8 luglio: l’articolo è stato rimosso, ma screenshot non mente!

Ho tanti articoli in bozza, e probabilmente avrei voluto scrivere di altro. Però sabato mi sono trovata tra le notifiche dei vari nuovi follow del blog anche tale Rockydollblog e, come da prassi, sono andata a mia volta a dare un’occhiata al sito.
Ed ecco che noto un articolo in particolare, dedicato all’account Instagram You did not eat that: tutta contenta vado a leggere, sperando di trovarmi davanti un ulteriore punto di vista sull’argomento, e invece… E invece. Inizio a leggere e il testo mi appare un po’ troppo familiare, anzi così tanto che posso addirittura precedere il testo. Perché? Beh, perché si tratta di roba mia. Il/la proprietaria/o del blog ha ben pensato di appropriarsi del mio articolo pubblicato in data 23 maggio: un articolo per cui ho fatto delle ricerche, e che per poter venire alla luce in tempistiche brevi in quanto hot topic ho scritto saltando la pausa pranzo. Insomma, mi è costato un po’ di fatica e sbattimento, cosa che non mi pesa perché amo scrivere ma che comunque vorrei venisse riconosciuta. Voglio dire, c’è proprio ma proprio tutto, comprese le mie farneticazioni, considerazioni personali. Mi sento derubata.

YoudidnoteatthatCopiaL’originale (il mio articolo) e la copia. Non ho parole.

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You Did Not Eat That: quand’è che il rapporto con il cibo è diventato così contorto?

Per le abitudini alimentari esiste un pre ed un post, ovvero: un prima ed un dopo Instagram. Vi ricordate come era la vita, prima che tutti condividessimo fotograficamente (e sì, lo faccio anche io), ogni pasto? Di sicuro non esisteva la necessità assoluta che i piatti fossero belli e dai colori psichedelici.
Perdonate la piccola digressione nostalgica, ma questa premessa mi serviva per dire che forse forse il dover instagrammare cibo #yummi #gnammi #slurp ha creato non pochi disagi. Soprattutto alle povere fashion blogger. Perché essere belle e snelle va certamente in controtendenza con quegli alimenti ricchi di grassi saturi che, ahiloro, risultano particolarmente carini su Instagram. Pensateci: sono più fotogenici macarons, cupcakes, cookies, hamburger e ciambelle oppure riso in bianco, verdure al vapore e carne ai ferri? Eh già.

FerryMcDonaldL’unico McDonalds frequentato dalle blogger.

Un account Instagram, chiamato You Did Not Eat That e gestito da un’anonima che ha accumulato anni di esperienza nel settore della moda, sbugiarda le presunte abitudini alimentari delle blogger, come spiega la tagline: “Speaking the truth in this mixed up world of too many macarons and ice cream cones. Because really… #youdidnoteatthat”. E ha (come era logico pensare) attirato subito l’attenzione di vari siti e magazine, in questi giorni ho letto molti articoli e interviste a lei dedicati. Continua a leggere